Abruzzo 1: 315.000 La semplicità insita nella riproduzione dell’”impronta digitale” di un territorio, sintesi indiscutibile dell’identità al tempo zero, privata di qualsiasi indicazione geografica esplicita, un prodotto che traccia due percorsi stimolanti che vanno a colpire l’osservatore. Nel primo caso l’oggetto instaura col fruitore un dialogo intimo e individuale che vibra tra sensazioni di infantile onnipotenza e la spiazzante nuova consapevolezza del livello di conoscenza del “suo regno”. Nel secondo caso, si rivolge alla parte creativa dell’osservatore sfidandolo a riflettere sull’oggettività, e quindi a ricercarla, e stimolando una ridefinizione dei “mattoni” costitutivi la nostra cultura.
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storie di verità e bugia |
Gli oggetti che raccontano storie di verità e bugia parlano di progetto, di costruire, di possedere, di utile e di inutile, parlano onestamente quando ricordano il passato e sono bugiardi quando affrontano il presente. Sono oggetti che parlano di Design prima del Design. |
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